Anniversario della prima missione spaziale umana
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Nato a Klusino (un villaggio nell'Oblast' di Smolensk, nell'allora Unione Sovietica) il 9 marzo 1934, da padre falegname e madre contadina, crebbe in una di quelle collettività aziendali che erano sorte in Russia sul finire della rivoluzione del 1917 e si distinse a scuola per spiccate capacità nelle materie scientifiche. Fu costretto ad interrompere gli studi a causa dell'invasione tedesca, per riprenderli dopo la guerra. Durante i suoi studi Gagarin iniziò anche ad interessarsi al volo.
Nel 1955 si iscrisse ad un aeroclub, dove sperimentò il primo volo della sua vita su uno Yak-18. Questa passione lo portò quindi ad iscriversi a una scuola di aeronautica. Nello stesso anno entrò a far parte dell'aviazione sovietica diplomandosi nel 1957 presso l'Accademia Aeronautica Sovietica di Orenburg. Fu proprio nel 1957 che l'URSS lanciò nello spazio lo Sputnik 1 e si gettarono le basi per i primi voli spaziali con esseri umani a bordo.
Nello stesso 1957 Gagarin scelse di frequentare scuole specializzate in aviazione in Ucraina. Anche qui le sue doti apparvero subito fuori dal comune, tanto da guadagnarsi la stima e la fiducia dei suoi superiori, che gli consentirono di collaudare sofisticate apparecchiature di volo e di approntare test altamente specializzati. La sua passione per il volo lo portò ad essere scelto nel 1959 per l'addestramento con l'obiettivo di diventare cosmonauta.
La selezione dei cosmonauti seguiva regole ben precise, in primo luogo parametri fisici determinati dalle caratteristiche della Vostok. Il candidato doveva quindi non essere più alto di 1.70 e pesare 70 chili, non avere più di 30 anni e avere un attestato di pilota di terza classe di aerei a reazione.
Il colonnello Yevgeny A. Karpov selezionò 3.000 candidati, che si ridussero a 102 dopo una serie di visite mediche. Il 25 gennaio 1961 vennero resi noti i nomi della rosa finale di cosmonauti: Gagarin, Nelyubov, Titov, Nikolayev, Popovich, Bukovsky. Nikolaj Kamanin propose alla commissione Gagarin come primo cosmonauta e Titov come primo sostituto.
Alle 8.51 del 12 aprile 1961 cominciano le operazioni di accensione e alle 9 e 07 inizia il decollo: è in questo momento che Yuri pronuncia la storica frase "si va!"
Durante il viaggio Yuri compie un'intera orbita ellittica intorno alla Terra, raggiungendo un'altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/ora, per una durata complessiva di 108 minuti.

Per assicurare le comunicazioni con "kedr" (cedro, nome in codice di Gagarin per questa missione), vennero predisposte 7 stazioni di terra, 3 delle quali operanti in VHF e le rimanenti in HF. La necessità di trasmettere con la banda HF era data dal fatto che la maggior parte del volo della Vostok 1 sarebbe avvenuto sopra l'oceano e questo limitava le possibilità di comunicazione in VHF, che notoriamente ha una portata inferiore.
Per attrarre l'attenzione di Gagarin inoltre le stazioni HF strasmettevano vari temi musicali interrotti dal codice morse "VSN" trasmesso ogni 30 secondi. Durante la fase di lancio Gagarin parla con Korolev e descrive la situazione.
La prima fase del volo si svolse in direzione nord-est, verso la Siberia e, raggiunta la massima latitudine, iniziò a sorvolare l'Oceano Pacifico dove, per effetto della rotazione della capsula attorno alla Terra, si fece notte.
Prima ancora di iniziare la fase più critica, ovvero quella del rientro a terra, Radio Mosca annunciò al mondo l'ennesimo successo.
Quando ormai la capsula si trovava sopra l'Africa i retrorazzi della Vostok 1 si accesero per diminuirne la velocità e permetterne l'atterraggio in territorio sovietico La discesa nella capsula si conclude a 7.000 metri da terra quando Yuri si eietta. Tocca il suolo alle 10 e 55 del 12 aprile 1961, nei campi di una fattoria collettiva nella regione di Saratov. Le prime persone che incontra sono la contadina Anna Taktatova e sua nipote.
Gagarin dimostrò che l'uomo era in grado di volare oltre le previsioni, diventando a soli 27 anni il primo uomo della storia a orbitare intorno alla Terra e a osservarla dallo spazio. Venne decorato con l'Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica, diventando Eroe dell'Unione Sovietica.
Gagarin morì il 27 marzo 1968, sette anni dopo la sua grande impresa, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, schiantatosi al suolo nelle vicinanze della città di Kirzac. Sposato e padre di due bambine, al momento della morte Gagarin era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio; lo storico volo del 1961 sarebbe invece rimasto il suo unico viaggio in orbita.
Le sue ceneri riposano al Cremlino.